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Frutta e Verdura: alla scoperta dei cibi sostenibili

//Frutta e Verdura: alla scoperta dei cibi sostenibili

Più frutta e verdura, cibi ‘sostenibili’, no alle diete selvagge, le nuove Linee guida per una sana alimentazione

 

QUATTRO MINISTERI (Agricoltura, Salute, Istruzione e Ambiente), più di cento esperti tra nutrizionisti, dietisti, biologi e associazioni di consumatori e 13 (anziché dieci) nuove direttive tra cui tre novità: una specifica su frutta e verdura, una sull’impatto ambientale, economico e sociale delle diverse scelte alimentari ed una sulla dietoterapia e sull’uso di integratori (dimagranti o di altro tipo). Dopo la prima edizione del 1986, a cui sono seguite varie revisioni di cui l’ultima nel 2003, è stata presentata oggi a Roma la quarta revisione delle Linee Guida per una sana alimentazione attesa per ben 15 anni: un documento elaborato dal Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione del CREA molto più dettagliato stilato sulla base di un corposo dossier scientifico di riferimento. Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca Crea Alimenti e Nutrizione e presidente della Commissione di revisione delle Linee Guida, ci spiega quali sono le novità principali.

Più frutta e verdura

Mentre nelle passate Linee guida, questi alimenti erano inseriti in un’unica raccomandazione con cereali e legumi, oggi gli esperti hanno stilato una direttiva specifica sia perché si tratta di alimenti preziosi per la nostra salute, sia perché in Italia ne mangiamo poco. “Frutta e verdura – spiega Ghiselli – sono quel gruppo di alimenti che più ne mangi meglio è senza restrizioni di sorta a differenza di altri cibi. Purtroppo, gli italiani consumano in media circa 200 grammi di frutta e 200 grammi di verdura, che è la metà della dose raccomandata dalle Linee guida, cioè 450 grammi di frutta e 400 di verdura”. Inoltre, vari studi scientifici in questi anni hanno dimostrato che esiste un legame tra consumi di frutta e verdura e prevenzione delle malattie cronico-degenerative, obesità e mortalità prematura. “Questi alimenti hanno anche il grande pregio di riempire lo stomaco con poche calorie e poiché danno sazietà consentono di mangiare meno oltre al fatto che contengono molte sostanze preziose come fibra, vitamine e Sali minerali”, aggiunge l’esperto.

Più cereali integrali e legumi

Gli esperti danno indicazioni precise anche sul consumo di legumi su cui tutti gli esperti di nutrizione a livello internazionale stanno concentrando la loro attenzione. “Attualmente gli italiani consumano meno di una porzione di legumi a settimana mentre il nostro suggerimento è di mangiarne 3-4 porzioni a settimana per poter sfruttare tutti i benefici di questi alimenti che consentono di sostituire la carne per l’apporto di proteine e ferro che – anche se ha una biodisponibilità inferiore – può essere assunto più spesso perché per il consumo di legumi non ci sono controindicazioni come invece accade per la carne”, spiega Ghiselli. Sui cereali integrali, gli esperti spiegano che sono preferibili ma senza demonizzare la farina o i prodotti raffinati: “I cereali integrali consentono di conservare alcuni polifenoli e poi apportano fibre che oltre a dare senso di sazietà, sono utili per la motilità intestinale e per intrappolare piccole porzioni di grasso”.

Dieta che fai, danno che hai

Non c’è dubbio che dopo le festività natalizie la maggior parte di noi correrà a mettersi a dieta sperando che ne arrivi una nuova, che funzioni in poco tempo. Meglio allora consultare la nuova direttiva delle Linee guida per una sana alimentazione dedicata proprio alle diete e all’uso degli integratori senza basi scientifiche. “Sulla dietoterapia e sull’uso di integratori ci sono troppi messaggi discordanti, troppe facili promesse che disorientano continuamente il consumatore, per cui si è ritenuto necessario stabilire punti fermi su questi aspetti. Sono state trattate le criticità dei vari stili dietetici più in voga per la perdita di peso (iperproteico, paleolitico, Atkins, Dukan, ecc.), mettendo in evidenza le ragioni della loro nascita, l’efficacia per il dimagrimento e, soprattutto, le controindicazioni”, spiega Ghiselli.

A tavola con un occhio alla sostenibilità

Un’altra nuova direttiva riguarda la sostenibilità, sia ambientale – per l’impatto delle diverse scelte alimentari – sia economica e sociale, cioè legata al costo di una dieta sana. Sono moltissime, infatti, le scelte alimentari che sono sia salutari che sostenibili per l’ambiente e affrontabili senza appesantire il bilancio familiare. “Nelle nuove Linee Guida – dichiara l’esperto – diamo indicazioni su quali alimenti preferire per rispettare la salute e andare incontro anche alle esigenze del pianeta e a quelle delle nostre tasche. Basta indirizzarsi verso frutta, verdura, il pesce azzurro dei nostri mari, latte, yogurt e uova che sono più sostenibili sotto vari punti di vista”.

Anche per le porzioni per i bambini nelle nuove Linee guida

Un’altra importante novità di questa revisione è l’introduzione di raccomandazioni pratiche di profili di consumo anche per i bambini e gli adolescenti, per aiutare le famiglie ad organizzare un’alimentazione quotidiana, varia ed equilibrata, anche per l’età evolutiva. “Abbiamo fatto un notevole lavoro di adattamento delle porzioni dei diversi alimenti per renderle idonee anche ai bambini e ai ragazzi, a partire dalle porzioni definite per l’adulto sperando così di dare un aiuto ai pediatri, alle famiglie ma anche al settore della ristorazione collettiva, in particolare quella scolastica”, conclude Ghiselli.

A cosa servono le Linee guida

Dopo ben quindici anni, questo lavoro di revisione era davvero necessario perché la nutrizione è una scienza sempre più complessa: mentre, fino a pochi decenni fa, una sana alimentazione tendeva principalmente a correggere le carenze, oggi si chiede molto di più che il semplice soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali. Sana alimentazione significa anche protezione dalle malattie cronico-degenerative, promozione di salute e longevità, sostenibilità sociale ed ambientale, migliore qualità della vita. “L’ obiettivo prioritario delle Linee Guida – chiarisce Ghiselli – è la prevenzione dell’eccesso alimentare e dell’obesità che, in Italia, soprattutto nei bambini, mostra dati preoccupanti, in particolare nei gruppi di popolazione più svantaggiati.  A questo, non solo, è dedicata la prima direttiva, ma il tema viene trattato in molte altre, poiché l’eccesso di peso è considerato non solo come fattore di rischio, ma come condizione pre-patologica delle malattie cronico-degenerative che più incidono sullo stato di salute della popolazione, come le malattie cardiovascolari, il diabete, i tumori”. Oltre che per i medici, le Linee Guida sono uno strumento prezioso per chiunque voglia mangiare in modo sano e a partire da oggi sarà possibile scaricarle dal  sito www.crea.gov.it
fonte: La Repubblica